Community diabete a Milano: la voce dei pazienti, la forza del gruppo
Community diabete a Milano: la voce dei pazienti e la forza del gruppo. Incontri ibridi, supporto pratico, tecnologie e benessere. Unisciti a Casa Diabete.
Community diabete a Milano: la voce dei pazienti e la forza del gruppo. Incontri ibridi, supporto pratico, tecnologie e benessere. Unisciti a Casa Diabete.
Dalle linee guida internazionali alle scelte di ogni giorno: farmaci, tecnologie, stili di vita e presa in carico territoriale per le persone con diabete a Milano.
La Giornata Mondiale del Diabete (14 novembre) è il momento chiave per informare, prevenire e promuovere diagnosi e cura del diabete.
A Milano città con una rete sanitaria, universitaria e associativa tra le più dinamiche in Italia parlarne significa salvare tempo di diagnosi, complicanze e qualità di vita.
In questo articolo spieghiamo perché la giornata conta, cosa fare nell’immediato, e come trasformare la consapevolezza in azione concreta tutto l’anno.
Consapevolezza che anticipa la diagnosi
Molte persone convivono con iperglicemia non diagnosticata. Segnali come sete intensa, minzione frequente, stanchezza, calo ponderale improvviso, vista offuscata meritano attenzione e un semplice controllo della glicemia.
Prevenzione possibile (soprattutto nel tipo 2)
Stile di vita attivo, alimentazione equilibrata, sonno adeguato e gestione dello stress riducono il rischio e migliorano il compenso glicemico. La giornata è l’occasione giusta per fissare obiettivi realistici e misurabili.
Cura che evolve
Tecnologie (sensori CGM, microinfusori, sistemi ibridi ad ansa chiusa) e farmaci di nuova generazione hanno cambiato la gestione quotidiana. Informarsi correttamente evita aspettative sbagliate o paure infondate.
Lotta allo stigma
Parlare di diabete significa anche riconoscere il disagio emotivo legato alla malattia, promuovere linguaggio rispettoso e combattere fake news, dall’“insulina che crea dipendenza” ai “rimedi miracolosi”.



Ecosistema clinico–scientifico: ospedali, IRCCS, università e centri di diabetologia con percorsi integrati (nutrizione, piede diabetico, gravidanza, psicologia).
Rete territoriale: MMG, farmacie, servizi infermieristici di prossimità, associazioni pazienti.
Innovazione e tecnologia: disponibilità di trial, dispositivi e formazione digitale.
Parlarne a Milano significa facilitare l’accesso ai percorsi giusti e ridurre le disuguaglianze tra quartieri e fasce sociali.
Il diabete è anche emozioni: paura dell’ipoglicemia, frustrazione per le misurazioni, stanchezza da trattamento. Normalizzare il diabetes distress e chiedere supporto psicologico migliora aderenza e qualità di vita.
La Giornata Mondiale è lo spazio per dirlo ad alta voce.
Promesse assolute (“cura definitiva in 30 giorni”).
Demonizzazione/idealizzazione di singoli alimenti.
Testimonianze senza dati e link a shop non trasparenti.
Assenza di marchi CE/FDA per i device.
Regola d’oro: se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è.
Call to action
Vuoi partecipare a una sessione informativa gratuita, organizzare un incontro nella tua scuola/azienda o prenotare uno screening? Contatta Casa Diabete – Milano: ti aiutiamo a scegliere il percorso più adatto.
La Giornata Mondiale del Diabete serve davvero?
Sì: aumenta diagnosi precoci, adesione a programmi di prevenzione e uso consapevole della tecnologia.
Non ho sintomi: devo controllarmi?
Se hai fattori di rischio o familiarità, sì. Molti casi di tipo 2 sono asintomatici per anni.
Il sensore glicemico è per tutti?
È utilissimo in molte situazioni, ma la scelta va personalizzata con il team curante.
Posso “guarire” dal diabete?
Il tipo 1 richiede insulina a vita; nel tipo 2 sono possibili remissioni con interventi intensivi, ma servono monitoraggio e follow-up medico.
Sì: aumenta diagnosi precoci, adesione ai programmi di prevenzione e uso consapevole della tecnologia
Se hai fattori di rischio o familiarità, è consigliato un controllo di glicemia e HbA1c su indicazione medica.
È molto utile in molte condizioni, ma la scelta e la rimborsabilità dipendono dalla valutazione del team curante.
Il tipo 1 richiede insulina; nel tipo 2 sono possibili remissioni con interventi intensivi e follow-up medico."
Parlare di diabete a Milano durante la Giornata Mondiale non è un esercizio simbolico, è una scelta di salute pubblica.
La differenza tra un sospetto ignorato e una diagnosi precoce può essere enorme.
Casa Diabete è qui per accompagnarti: informazione affidabile, percorsi personalizzati, comunità.
Prossimo passo: verifica il tuo rischio, prenota un controllo, porta un collega o un familiare a un evento.
Ogni conversazione può cambiare una storia clinica.
Nota: le indicazioni sono generali e non sostituiscono il parere del tuo team diabetologico di riferimento a Milano.
Disclaimer: le informazioni hanno scopo divulgativo e non sostituiscono il parere del medico curante. Per diagnosi e terapia rivolgersi ai professionisti sanitari.
Quando fuori fa freddo, piove o le giornate sono corte, muoversi in casa diventa la strategia più semplice per non interrompere la routine di attività fisica. Per chi vive con il diabete (tipo 1, tipo 2 o prediabete), l’esercizio regolare è un tassello fondamentale del controllo glicemico, del benessere cardiovascolare e dell’umore. In questa guida di Casa Diabete – Milano trovi idee, protocolli e accorgimenti di sicurezza per allenarti indoor in modo efficace e sicuro.
Quando si parla di invalidità e benefici fiscali, spesso ci si imbatte in dubbi e informazioni frammentarie.
Per chi vive con una malattia cronica come il diabete, conoscere i propri diritti è fondamentale non solo per la tutela sanitaria, ma anche per accedere a misure economiche e agevolazioni che possono alleggerire il peso della gestione quotidiana della patologia.
In questo articolo vediamo cosa sapere su invalidità civile, agevolazioni fiscali e benefici collegati, con un focus particolare sulle persone con diabete, ma valido anche per chi convive con altre condizioni croniche.
L’invalidità civile è una condizione riconosciuta a chi, a causa di una malattia o menomazione, subisce una riduzione permanente della capacità lavorativa o, se minorenne, della capacità di svolgere compiti e funzioni tipiche dell’età.
Per ottenerla occorre:
Le principali soglie di invalidità e i relativi benefici sono:
Dal 33%: si ha diritto ad alcune agevolazioni lavorative e scolastiche.
Dal 46%: possibilità di iscrizione alle liste di collocamento mirato (Legge 68/1999).
Dal 51%: congedo straordinario per cure (30 giorni all’anno).
Dal 67%: esenzione parziale dal pagamento del ticket sanitario.
Dal 74% al 99%: diritto all’assegno mensile di assistenza, se disoccupati e con reddito entro limiti stabiliti.
100%: diritto alla pensione di inabilità civile.
La Legge 104/1992 è un punto di riferimento per le persone con invalidità e per i loro familiari.
Le principali agevolazioni sono:
Oltre alle prestazioni assistenziali, chi ha una invalidità riconosciuta può accedere a una serie di benefici fiscali:
Esenzione ticket sanitario: per visite, esami e farmaci legati alla patologia.
Detrazioni IRPEF: spese mediche, acquisto di protesi e dispositivi medici, fino al 19%.
Agevolazioni auto: IVA ridotta al 4% per l’acquisto di veicoli, detrazione IRPEF del 19%, esenzione bollo auto e IPT.
Contributi per abbattimento barriere architettoniche: detrazioni fino al 75%.
Assegni e pensioni di invalidità: in base alla percentuale e al reddito.
Per le persone con diabete mellito il riconoscimento dell’invalidità civile varia in base al tipo di diabete e al trattamento necessario.
Ecco i passaggi pratici:
Invalidità e benefici fiscali sono strumenti di tutela pensati per migliorare la qualità di vita delle persone con malattie croniche, come il diabete.
Conoscere la normativa, sapere come muoversi e richiedere il giusto riconoscimento può fare la differenza tra una gestione solitaria della patologia e un supporto concreto, anche economico.
Il mercato online offre infinite opportunità, ma nasconde anche insidie pericolose, soprattutto quando si parla di salute. Sempre più frequentemente, pazienti con diabete segnalano la comparsa di dispositivi medici contraffatti o non certificati venduti su siti poco affidabili o tramite canali paralleli.
Sensori per il monitoraggio continuo del glucosio (CGM), glucometri, insuline “miracolose” e perfino pompe di insulina vengono proposti a prezzi stracciati, promettendo risultati rapidi e risparmi consistenti.
La realtà, però, è ben diversa: dietro queste offerte si celano rischi gravi per la sicurezza e per la vita delle persone.
In Italia e in Europa, tutti i dispositivi medici devono rispettare rigide normative, tra cui la Marcatura CE e, per i farmaci, l’autorizzazione dell’AIFA o dell’EMA. I prodotti che non presentano queste garanzie non hanno superato test di qualità, sicurezza ed efficacia.
Acquistare un dispositivo non certificato significa esporsi a:
Tra i casi più frequenti segnalati dalle associazioni dei pazienti e dalle autorità sanitarie troviamo:
Per difendersi dalle truffe, è fondamentale saper distinguere un dispositivo certificato da uno potenzialmente pericoloso. Alcuni consigli pratici:
Acquistare solo da canali ufficiali: farmacie, parafarmacie, siti web di produttori autorizzati o distributori riconosciuti.
Controllare la marcatura CE e i dati del fabbricante.
Diffidare dei prezzi troppo bassi: un dispositivo medico ha costi di produzione e certificazione che non permettono ribassi sospetti.
Verificare la presenza di manuali in italiano, informazioni chiare su garanzia e assistenza clienti.
Consultare sempre il proprio diabetologo prima di provare un nuovo dispositivo o terapia.
Il fenomeno delle truffe online in campo sanitario non riguarda solo il singolo paziente.
Dispositivi non sicuri rappresentano una minaccia per l’intero sistema sanitario, perché:
Le autorità sanitarie italiane ed europee hanno più volte richiamato l’attenzione dei cittadini sul tema.
L’AIFA, il Ministero della Salute e la Commissione Europea invitano a segnalare prontamente ogni sospetto di dispositivo contraffatto e a rivolgersi esclusivamente a canali ufficiali per l’acquisto di prodotti medici.
Anche le associazioni di pazienti, come l’Associazione Giovani Diabetici, sono impegnate in campagne di sensibilizzazione per aiutare famiglie e pazienti a riconoscere i rischi.
La tecnologia ha cambiato in meglio la vita delle persone con diabete, rendendo più semplice la gestione quotidiana della malattia. Tuttavia, i progressi possono trasformarsi in un boomerang se ci si affida a dispositivi non certificati e venduti da fonti non ufficiali.
La regola è una sola: non mettere a rischio la propria salute per un risparmio apparente.
Prima di acquistare, informarsi è un dovere.
Applicare un sensore glicemico non è solo un’operazione pratica: è un atto di fiducia verso se stessi.
Ottobre è universalmente riconosciuto come il mese della prevenzione. In Italia e nel mondo, diverse campagne di sensibilizzazione vengono lanciate per incoraggiare le persone a prendersi cura di sé, sottoponendosi a controlli e screening fondamentali.
L’obiettivo è chiaro: intercettare precocemente le malattie, ridurre i rischi e migliorare la qualità della vita.
Molti tendono a rimandare visite ed esami per mancanza di tempo o per timore dei risultati, ma la prevenzione è un investimento sulla propria salute e consente di evitare conseguenze gravi.
Secondo il Ministero della Salute, oltre il 70% delle malattie croniche può essere prevenuto o gestito meglio attraverso stili di vita sani e controlli regolari.
Il diabete, le malattie cardiovascolari e alcune forme di tumore possono svilupparsi in silenzio per anni, senza sintomi evidenti. Solo esami specifici permettono di individuarli precocemente.
I controlli da non rimandare a ottobre
1. Screening per il diabete
* Misurazione della glicemia a digiuno
* Emoglobina glicata (HbA1c)
* Visita di controllo dal diabetologo in caso di familiarità o diagnosi già presente
* Controllo del peso e della circonferenza addominale
2. Controlli cardiovascolari
* Misurazione della pressione arteriosa
* Esami del sangue: colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi
* Elettrocardiogramma nei soggetti a rischio
3. Screening oncologici (a seconda dell’età e del sesso)
* Pap test e HPV test per le donne
* Mammografia (donne sopra i 45 anni)
* Colonoscopia o ricerca sangue occulto nelle feci (uomini e donne sopra i 50 anni)
* Controllo dermatologico dei nei
4. Visita oculistica e odontoiatrica
* Per chi vive con il diabete, fondamentale lo screening per retinopatia diabetica
* Controllo dentale, spesso sottovalutato, ma essenziale anche per la salute metabolica
5. Check-up generale
* Analisi del sangue e delle urine
* Valutazione della funzionalità renale ed epatica
* Esami tiroidei in caso di predisposizione
Per le persone con diabete, ottobre è l’occasione ideale per fissare visite e controlli periodici: monitorare l’andamento della glicemia, verificare la salute del cuore, dei reni, degli occhi e dei piedi.
Un controllo regolare riduce il rischio di complicanze croniche e consente di adattare tempestivamente la terapia.
La prevenzione non si limita agli esami medici: abitudini quotidiane corrette sono il vero motore del benessere.
Conclusione: non rimandare, la prevenzione è vita
Ottobre ci ricorda che il tempo migliore per prenderci cura della nostra salute è adesso.
Un semplice check-up può fare la differenza tra vivere con la serenità di un controllo regolare e affrontare diagnosi tardive.
Prendersi cura di sé significa proteggere il futuro: non aspettare, fissa i tuoi controlli di prevenzione.
I sensori glicemici, noti anche come CGM (Continuous Glucose Monitoring), stanno rivoluzionando il monitoraggio del diabete, offrendo un’alternativa più precisa, continua e meno invasiva rispetto alla classica puntura del dito. Ma come funzionano davvero questi dispositivi? E quali sono i vantaggi e i limiti da conoscere?.
Un sensore glicemico è un piccolo dispositivo applicato sotto la pelle, solitamente a livello dell’addome o del braccio. Attraverso un sottile filamento inserito nel tessuto sottocutaneo, misura in tempo reale la concentrazione di glucosio nel fluido interstiziale, cioè il liquido che circonda le cellule.
Il sensore trasmette i dati a un lettore, a uno smartphone o direttamente a un microinfusore, consentendo un monitoraggio continuo della glicemia. Questo processo avviene tramite:
Nonostante i progressi, i sensori glicemici non sono perfetti:
La ricerca è in continua evoluzione: si lavora a sensori più piccoli, più accurati e a lunga durata, fino a sistemi impiantabili sotto pelle che possono funzionare per mesi. Inoltre, l’integrazione con algoritmi di intelligenza artificiale sta aprendo la strada al pancreas artificiale, un sistema capace di automatizzare la somministrazione di insulina.
I sensori glicemici rappresentano oggi uno strumento indispensabile per la gestione moderna del diabete.
Offrono precisione, libertà e sicurezza, contribuendo a migliorare la qualità di vita e a ridurre il rischio di complicanze. Conoscere come funzionano davvero aiuta pazienti e familiari a sfruttarne appieno il potenziale, senza cadere nelle trappole della disinformazione o di dispositivi non certificati.
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Per le famiglie di bambini e adolescenti con diabete, il rientro a scuola non è solo sinonimo di libri e quaderni nuovi, ma anche di organizzazione e responsabilità aggiuntive. La gestione del diabete – soprattutto del tipo 1 – richiede monitoraggio costante della glicemia, attenzione all’alimentazione, attività fisica equilibrata e conoscenza delle possibili emergenze come l’ipoglicemia.
La scuola, quindi, diventa un luogo in cui è fondamentale costruire un’alleanza tra studenti, famiglie e insegnanti.
I genitori hanno un compito centrale: preparare il terreno prima del rientro. Alcuni suggerimenti pratici:
Incontro con la scuola: organizzare un colloquio con insegnanti e personale ATA per spiegare le necessità del bambino e fornire un “piano personalizzato” di gestione del diabete.
Kit d’emergenza: consegnare alla scuola un kit contenente glucometro, strisce, glucagone, snack dolci e acqua.
Educazione del bambino: responsabilizzare progressivamente il ragazzo, in base all’età, affinché sappia gestire i controlli glicemici e segnalare eventuali sintomi.
Comunicazione costante: mantenere un canale aperto con gli insegnanti, anche tramite chat dedicate, per aggiornamenti rapidi in caso di necessità.
Gli insegnanti non devono diventare medici, ma è importante che abbiano nozioni di base per affrontare eventuali situazioni. Alcuni aspetti chiave:
Riconoscere i segnali: pallore, sudorazione fredda, tremori e difficoltà di concentrazione possono indicare ipoglicemia. In questi casi, il bambino deve assumere subito zuccheri semplici.
Flessibilità: consentire allo studente di fare pause per controllare la glicemia, assumere cibo o recarsi in bagno.
Inclusione: evitare discriminazioni, garantendo la partecipazione a gite scolastiche, attività sportive e momenti di socialità.
Collaborazione: seguire le indicazioni della famiglia e del pediatra/diabetologo.
Lo sport è parte integrante della vita scolastica e rappresenta un’opportunità per i bambini con diabete. Tuttavia, va gestito con attenzione:
Un contesto normativo a tutela degli studenti
In Italia, la Legge 104/1992 e le Linee guida ministeriali sul diabete a scuola tutelano il diritto all’istruzione, alla salute e all’inclusione sociale degli studenti con patologie croniche. Le scuole possono predisporre un Piano Didattico Personalizzato (PDP) o un Protocollo Sanitario Individuale, redatto insieme alla famiglia e all’ASL di riferimento.
In un contesto così delicato, la regola da ricordare è semplice quanto antica: diffidare delle imitazioni.
Nessun sensore “miracoloso” può sostituire oggi i dispositivi certificati.
Nessuna scorciatoia pubblicitaria vale la sicurezza offerta dalla scienza.
Nessun paziente dovrebbe decidere da solo senza il confronto con il proprio specialista.
Il rientro a scuola per un bambino con diabete non deve essere fonte di ansia, ma un’occasione per rafforzare la rete educativa e sanitaria attorno allo studente. La collaborazione tra famiglie, insegnanti e operatori sanitari è il vero segreto per garantire sicurezza, serenità e inclusione.
Con la giusta preparazione, il diabete non è un ostacolo al percorso scolastico, ma una sfida che si può affrontare insieme.
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Una delle tante conseguenze che porta la malattia del diabete, è la retinopatia diabetica che è causata da un eccesso di zuccheri nel sangue, è una complicazione che colpisce solitamente entrambi gli occhi e si manifesta inizialmente con vista offuscata e/o ridotta, macchie o fili che gallegiano davanti agli occhi con una difficoltà nel percepire i colori.
Le forme di diabete che conducono a questa importante patologia sono due: il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2.
Le conseguenze come sesso accade possono essere di varia varia e possono provocare dei danni gravi alla vista.
«L’occhio e un organo che sicuramente è coinvolto nella malattia del diabete che può indurre al danneggiamento dei piccoli vasi che irrorano gli organi della vista.
Si possono presentare dei disturbi, ad esempio delle emorragie o microaneurismi a neovascolarizzazioni anomale e a edema maculare.
Non sottovalutiamo il problema, queste alterazioni, se non trattate precocemente e adeguatamente, possono in effetti condurre alla cecità. Risulta quindi fondamentale sottoporsi con regolarità a controlli dei livelli di glicemia, cioè di zuccheri presenti nel sangue.
Consigliamo a chi soffre di diabete di sottoporsi periodicamente all’esame del fondo oculare e, quando indicato, a esami strumentali come la tomografia a coerenza ottica e la fluorangiografia.
L’intervento precoce è fondamentale affichè si eviti la compromissione della vista, si può effettuare attraverso il laser retinico, alcune iniezioni intravitreali o, se proprio necessario, interventi chirurgici».

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